Mac OS Classic[modifica | modifica wikitesto]
Il sistema operativo del Macintosh originariamente non aveva un nome particolare, essendo parte integrante del prodotto. La versione 7 fu commercializzata semplicemente come "System 7", e con questo nome era conosciuta dagli utenti. Apple successivamente intraprese per un breve periodo la strategia di concedere il sistema operativo ad altri produttori di computer perché potessero realizzare cloni del Mac, e venne introdotto il nome "Mac OS" per distinguere il sistema operativo dai computer Macintosh prodotti da Apple.
La fama del Macintosh è dovuta in gran parte alla sua interfaccia utente grafica (GUI). Quando fu introdotto il Macintosh, nel 1984, esistevano altri sistemi con GUI, in particolare i computerAlto e Star realizzati nei laboratori PARC della Xerox, che lo stesso team di sviluppo del Mac visitò mentre lavorava al proprio progetto. La stessa Apple aveva già realizzato un computer con interfaccia grafica, il Lisa. Tuttavia, Macintosh fu il primo di questi computer ad avere un grande successo commerciale, e diede inizio alla diffusione di massa dell'interfaccia grafica.
Apple impiegò grandi risorse nello studio di un'interfaccia grafica semplice e intuitiva da usare, e il Mac fu il modello a cui aspirarono numerosi altri progetti di GUI.
Altre caratteristiche peculiari del primo Macintosh (per l'epoca) furono l'utilizzo standard di un mouse e di un lettore per dischetti da tre pollici e mezzo. Il primo Mac era dotato di soli 128 KB di RAM, e la maggior parte del sistema operativo era contenuta in ROM. Gran parte del sistema operativo fu sviluppato in Assembly e il resto in Pascal. Le interfacce di programmazione, pubblicate nella collana Inside Macintosh, furono inizialmente specificate in questi due linguaggi. Il team di sviluppo originario del sistema operativo Macintosh comprendeva, fra gli altri, Jef Raskin e Bill Atkinson.
Il sistema funzionava sui processori CISC Motorola della serie 68000, utilizzati nei Macintosh per molti anni. Nel 1994 vennero lanciati i Power Macintosh basati sui processori RISCPowerPC, sviluppata da un consorzio comprendente Apple, IBM e Motorola, ed il sistema operativo venne gradualmente convertito in codice PowerPC. Questa operazione richiese molto tempo, per via della grande quantità di assembler 68k usato nel codice originale del Mac OS: per permettere un rapido passaggio ai processori RISC, venne sviluppato un nanokernel PowerPC su cui girava il Mac OS tradizionale, che sui primi PowerMac era costituito quasi interamente da codice 68k emulato grazie al Mixed Mode Manager, lo stesso meccanismo che permetteva l'esecuzione trasparente di tutti i vecchi programmi per Mac sui Power Macintosh. La quantità di codice nativo PowerPC nel Mac OS aumentò gradualmente nelle versioni successive, e con essa le prestazioni del sistema.
Mentre il Mac OS classico veniva gradualmente ottimizzato per la nuova architettura PowerPC, Apple aveva in mente di sostituirlo con un sistema operativo completamente nuovo; il vecchio Mac OS, infatti, soffriva ancora di molte limitazioni imposte dalle scarse risorse del Macintosh originale, come la mancanza del multitasking preemptivo e della memoria protetta. Dopo una serie di joint-venture (Pink, Taligent), Apple puntò sullo sviluppo di Copland, un nuovo sistema operativo basato sul nuKernel e che avrebbe dovuto offrire multitasking preemptivo e memoria protetta pur mantenendo la piena compatibilità con il software preesistente. Copland sarebbe dovuto diventare Mac OS 8, ma la cattiva gestione del progetto (in particolare il requisito della piena retrocompatibilità) portarono a grandi ritardi sulla tabella di marcia e, infine, all'abbandono del nuovo sistema. Mac OS 8 e Mac OS 9 vennero distribuiti, ma continuarono ad essere basati sulla tecnologia del System 7 (Blue).
Dopo il fallimento di Copland, Apple si rese conto che l'unico modo di avere un sistema operativo aggiornato in tempi brevi era adottarne un altro già esistente. Furono vagliate diverse possibilità, fra cui il BeOS, ma alla fine la scelta cadde su OpenStep di NeXT. NeXT era stata fondata dallo stesso Steve Jobs, che in precedenza aveva fondato Apple insieme a Steve Wozniak; con l'acquisizione di NeXT, Jobs tornò alla guida di Apple, e venne intrapreso lo sviluppo di un sistema che unisse le fondamenta di OpenStep (composto da una base UNIX(derivava da freeBSD) e dal microkernel Mach) con l'interfaccia grafica e le molte tecnologie ad alto livello del Mac OS. Il risultato di questa unione è stato Mac OS X, che nel giro di pochi anni ha completamente rimpiazzato il Mac OS 9, ribattezzato nel frattempo Classic. Per garantire la compatibilità con le vecchie applicazioni, rimase la possibilità di caricare, all'occorrenza, Classic all'interno di un apposito task di Mac OS X.
Versioni[modifica | modifica wikitesto]
Cronologia delle varie versioni, con innovazioni salienti:
- System Software 1.0 (gennaio 1984)
- System Software 1.1 (14 aprile 1984)
- System Software 2.0 (2 marzo 1985)
- System Software 2.0.1 (marzo 1985)
- System Software 3.0 (fine 1985)
- System Software 3.3 (inizio 1987)
- System Software 4.0 (marzo 1987)
- System Software 4.3 (novembre 1987)
- System Software 5.0 (1987)
- System Software 5.1 (1988)
- System Software 6.0 (1988)
- System Software 6.0.1 (19 settembre 1988)
- System Software 6.0.2 (fine 1988)
- System Software 6.0.3 (7 marzo 1989)
- System Software 6.0.4 (20 settembre 1989)
- System Software 6.0.5 (19 marzo 1990)
- System Software 6.0.7 (15 ottobre 1990)
- System Software 6.0.8 (fine 1990)
- System Software 7.0 (14 maggio 1991) - GUI a colori
- System Software 7.1 (agosto 1992)
- System Software 7.1.1 (ottobre 1993)
- System Software 7.1.2 (marzo 1994) - prima versione con supporto PowerPC
- System Software 7.5 (1995)
- System Software 7.5.1 (marzo 1995)
- System Software 7.5.2 (agosto 1995)
- System Software 7.5.3 (gennaio 1996)
- System Software 7.5.5 (27 settembre 1996)
- Mac OS 7.6 (7 gennaio 1997)
- Mac OS 7.6.1 (7 aprile 1997)
- Mac OS 8.0 (22 luglio 1997) - Finder Multithread
- Mac OS 8.1 (fine 1997) - HFS+, un file system per la gestione di grandi unità di archiviazione dati
- Mac OS 8.5 (15 ottobre 1998) - Supporto USB
- Mac OS 8.6 (8 maggio 1999)
- Mac OS 9.0 (5 novembre 1999) - Supporto Firewire e Airport IEEE 802.11b
- Mac OS 9.0.4 (4 aprile 2000)
- Mac OS 9.1 (9 gennaio 2001)
- Mac OS 9.2 (18 luglio 2001)
- Mac OS 9.2.1 (20 agosto 2001)
- Mac OS 9.2.2 (5 dicembre 2001) - Ultima versione distribuita del Mac OS prima del passaggio completo a Mac OS X
Vulnerabilità e sicurezza su Mac e iOS.[modifica | modifica wikitesto]
Ad inizio 2014 è stato scoperto un bug nel codice dei sistemi operativi Mac OS e iOS che validava i certificati di crittografia SSL e rendeva insicura la trasmissione di dati via internet[2]. Il problema non è limitato al browser ma a molti altri programmi e funzioni via internet, tra cui Mail, Aggiornamento Software ed iCloud. Il bug è stato causato da un riga di codice erroneamente ripetuta, esso permetteva di leggere ed estrarre informazioni come credenziali d'accesso, dati di pagamento e permetteva di installare malware sotto forma di software sicuri superando i certificati SSL incorretti.
Questo bug è stato corretto tramite aggiornamento software con iOS 7.0.6 e Mac OS 10.9.2.
Mac OS X[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Mac OS X.
Il Mac OS versione 10, denominato Mac OS X, non è una semplice evoluzione del Mac OS Classic, ma è stato completamente riscritto e costituisce, di fatto, un sistema operativo diverso. Mantiene tuttavia una notevole retrocompatibilità con le vecchie applicazioni grazie alla possibilità di caricare, all'occorrenza, il Mac OS Classic all'interno di un apposito task.
Mac OS X è basato su microkernel Mach + BSD (in particolare su BSD e con microkernel Mach). Successivamente Apple ha reso liberamente disponibile parte del codice sorgente del sistema con una licenza Opensource. Ne esiste una versione ottimizzata per l'uso sui server, ossia Mac OS X Server.
A fine giugno 2005 giunse la notizia dell'adozione di CPU Intel per le macchine Apple, appositamente modificati per far funzionare il Mac OS X, uno storico cambiamento. Con questa strategia (da taluni inizialmente contestata, da altri applaudita), Apple ha inteso colmare il gap prestazionale presente nel campo dei portatili (visto che IBM non aveva ancora presentato una versione soddisfacente del processore G5 per questi computer) ma anche conquistare nuovi settori di mercato alla concorrenza. Forte della nuova architettura, Apple ha quindi dato la possibilità di eseguire in dual boot anche i sistemi Windows XP o Vista sui nuovi Mac basati su Intel, grazie allo sviluppo di Boot Camp, una piccola applicazione la cui versione definitiva è stata inclusa nel Mac OS X 10.5.
Versioni[modifica | modifica wikitesto]
- Mac OS X 10.0 Cheetah (24 marzo 2001)
- Mac OS X 10.0.1 Cheetah (14 aprile 2001)
- Mac OS X 10.0.2 Cheetah (1º maggio 2001)
- Mac OS X 10.0.3 Cheetah (9 maggio 2001)
- Mac OS X 10.0.4 Cheetah (22 giugno 2001)
- Mac OS X 10.1.0 (build 5G64), distribuito il 25 settembre, 2001
- Mac OS X 10.1.1 (build 5M28), distribuito il 13 novembre, 2001
- Mac OS X 10.1.2 (build 5P48), distribuito il 20 dicembre, 2001
- Mac OS X 10.1.3 (build 5Q45), distribuito il 19 febbraio, 2002
- Mac OS X 10.1.4 (build 5Q125), distribuito il 17 aprile, 2002
- Mac OS X 10.1.5 (build 5S60), distribuito il 6 giugno, 2002
- Mac OS X 10.2 Jaguar (24 agosto 2002)
- Mac OS X 10.2.1 Jaguar (18 settembre 2002)
- Mac OS X 10.2.2 Jaguar (11 novembre 2002)
- Mac OS X 10.2.3 Jaguar (19 dicembre 2002)
- Mac OS X 10.2.4 Jaguar (13 febbraio 2003)
- Mac OS X 10.2.5 Jaguar (20 marzo 2003)
- Mac OS X 10.2.6 Jaguar (6 maggio 2003)
- Mac OS X 10.2.7 Jaguar (22 settembre 2003)
- Mac OS X 10.2.8 Jaguar (3 ottobre 2003)
- Mac OS X 10.3 Panther (24 ottobre 2003)
- Mac OS X 10.4 Tiger (29 aprile 2005)
- Mac OS X 10.5 Leopard (26 ottobre 2007)
- Mac OS X 10.6 Snow Leopard (28 agosto 2009)
- Mac OS X 10.7 Lion (20 luglio 2011)
- Mac OS X 10.8 Mountain Lion (25 luglio 2012)
- Mac OS X 10.9 Mavericks (22 ottobre 2013)
- Mac OS X 10.10 Yosemite (16 ottobre 2014)
- Mac OS X 10.11 El Capitan (30 settembre 2015)
Cronologia dei sistemi operativi Apple Macintosh